sabato 26 maggio 2018

RECENSIONE DEL FILM “VADO A SCUOLA”



“Vado a scuola” è un documentario di Pascal Plisson uscito al cinema il 26 settembre 2013. Questo film, che abbiamo visto con la nostra insegnante di Italiano, segue la storia di quattro ragazzi che, in quattro Paesi diversi, affrontano ogni giorno pericoli e ostacoli per andare a scuola: in queste zone del mondo l’istruzione non è un obbligo, ma - pur di istruirsi ed imparare - i ragazzi affrontano ore ed ore di cammino.
Uno dei protagonisti è Jackson, di dieci anni, che abita in Kenya e percorre ogni mattina 15 km per la savana insieme alla sorella per arrivare a scuola, incontrando nel suo percorso ostacoli come elefanti, iene e tante volte anche banditi che lo costringono a cambiare tragitto costantemente, con il rischio di arrivare in ritardo a scuola.
Zahira invece ha undici anni, vive in Marocco e ha due fratelli e quattro sorelle. È piena di speranze e si entusiasma all’idea di poter raggiungere il suo sogno un giorno: diventare una donna poliziotto. Ogni lunedì Zahira si prepara per raggiungere la “Junior School” ad Asni, e deve lasciare la sua famiglia per l’intera settimana, andando a stare in un alloggio per studentesse.
Samuel è un ragazzo di dodici anni che vive in India; ha una disabilità che lo costringe sulla sedia a rotelle, dunque viene trasportato ogni giorno dai suoi fratellini per chilometri. È un ragazzo pieno di immaginazione e tanta voglia di studiare. Il padre, per questo motivo, gli ha costruito una sedia a rotelle rudimentale, in modo che anche lui andasse a scuola.
Carlito è un undicenne come tanti altri che vive in Patagonia, e ogni mattina percorre più di 25 km per arrivare a scuola in sella a un cavallo insieme a sua sorella.
Noi giovani spesso crediamo che andare a scuola sia noioso o faticoso, invece questo film ci trasmette la forza di volontà di quattro ragazzi che, nonostante le difficoltà economiche e fisiche, vanno a scuola e hanno una voglia immensa di studiare e realizzare i propri sogni di un futuro migliore.
Spesso dimentichiamo che studiare è una grandissima opportunità, infatti - come ha affermato Malala Yousafzai - "un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo".

Sara Agametti, Elisa Crecco e Sara De Angelis 
classe II B - Ripi