sabato 26 maggio 2018

SosteniAMO il nostro pianeta… cominciamo da Ripi!

Ripi è un comune italiano 5245 abitanti della provincia di Frosinone, nel Lazio. Sorge lungo la via Casilina, l’antica via Latina, tra le propaggini meridionali dei monti Ernici e la valle del Liri e del Sacco a circa 10 km a sud-est del capoluogo Frosinone.
È un paesino di origine volsca, fu conquistato dagli Ernici per poi diventare nel 306 a.C colonia romana. Dopo la caduta di Roma e le successive invasioni barbariche, Ripi entrò subito a far parte del dominio temporale del papa sotto l’amministrazione della Diocesi di Veroli.
Con la discesa di Carlo Magno in Italia, anche Ripi subì il processo feudalizzazione e fu governata dai missi dominici inviati dal papa. Arroccato all’interno delle mura per sfuggire alle orde di invasori che percorrevano la via Latina (Saraceni, Ungari, Normanni), il castello di Ripi fu concesso dal vescovo di Veroli a titolo di feudo per la prima volta nel 1025 e fu oggetto di dispute tra le famiglie feudatarie per il suo possesso.
Ai primi feudatari, i Roffredo di Veroli, seguirono i Caetani e una serie di signori locali che redassero uno Statuto cittadino nel 1331.
Con le Costituzioni egidiane, Ripi passò sotto il diretto controllo della Chiesa e nel 1410 fu la volta dei Colonna che tennero il paese, fra alterne vicende, fino al 1816.
Entrato a far parte del Regno d'Italia nel 1870, Ripi fece parte della provincia di Roma fino all'istituzione di quella di Frosinone nel 1926.
Durante la seconda guerra mondiale fu occupato dopo l'8 settembre 1943 dall'esercito tedesco per essere liberato dalle forze anglo-americane il 29 maggio 1944.
Gli anni ‘40 sono stati teatro di conflitti di guerra in tutto il mondo: la storia che si è sviluppata in quegli anni sulla nostra terra, Ripi e dintorni, ha lasciato a molte famiglie tristi ricordi. Segni e ricordi indelebili di una guerra che ancora oggi per alcuni superstiti non è facile dimenticare. L’autobiografia di Luisa Crecco, nata a Ripi il 12 Dicembre 1927, vuole tramandare quei ricordi di dolore miseria e morte per aiutare le nuove generazioni a non dimenticare. Questa pubblicazione,  intitolata “Sessant’anni di ricordi”, nasce da vecchi fogli quasi ingialliti che giacevano in disparte in qualche cassetto in casa di Luisa Crecco, piccole tracce di storia scritte da una bambina di appena otto anni, che lascia questo suo “Diario” nel dimenticatoio per più di sessant’anni.
Noi alunni dell’Istituto Comprensivo Ripi siamo molto sensibili alle tematiche storiche e ambientali, infatti, nell’ottica della sostenibilità, abbiamo deciso di riqualificare un’area verde abbandonata nel centro del paese: il parco de  ‘La Moddia’.  Tutti insieme abbiamo ripulito questa zona da erbacce e rifiuti vari, piantando molte verdure e spezie.
Ma vediamo un po’ la spiegazione scientifica dell’albero: con il termine albero si intende una pianta che vive diversi anni, capace di svilupparsi in altezza grazie ad un fusto eretto legnoso, detto tronco, che può presentare o meno delle ramificazioni. Le parti dell’albero sono:
RADICI:SONO LA PARTE DELLA PIANTA CHE NON SI VEDE. ESSE HANNO 2 FUNZIONI, UNA MECCANICA E UNA DI ASSORBIMENTO.
TRONCO: SERVE COME SUPPORTO AI RAMI E ALLE FOGLIE E PER IL TRASPORTO DELLE SOSTANZE INORGANICHE DALLE RADICI ALLE FOGLIE.ESSO È FORMATO DA CORTECCIA, LIBRO, CAMBIO, ALBURNO E DURAME
CHIOMA: È LA CONTINUAZIONE DEL TRONCO ED È FORMATA DA RAMI,FOGLIE,FIORI CHE POI DIVENTANO FRUTTI
Da milioni di anni la Terra è costantemente colpita dalle radiazioni elettromagnetiche provenienti dal sole che scaldano il nostro pianeta e danno origine alla vita. Purtroppo a causa dell’eccessiva presenza di alcuni gas come il metano, l’anidride carbonica, l’ossido nitroso, queste radiazioni infrarosse non riescono ad uscire dalla nostra atmosfera causando così l’aumento delle temperature terrestri.
A causa di questo inquinamento è stato dimostrato che negli ultimi 130 anni le precipitazioni sono, ad esempio, diminuite del 15% in tutta l’Italia Centro-Meridionale, soprattutto in primavera e in autunno, mentre la temperatura è aumentata di circa 1°C con un aumento massimo nel periodo invernale.
Per aiutare e sostenere il nostro pianeta, noi alunni della scuola Secondaria di Ripi, il giorno della Festa dell’albero, ci siamo impegnati tantissimo e, insieme agli operatori di Legambiente, abbiamo riqualificato un’area abbandonata del nostro paese. Abbiamo estirpato le erbacce che crescevano nel Parco della Moddia, abbiamo arato e poi seminato varie piante aromatiche e degli alberelli. Abbiamo creato un piccolo orto e ce ne siamo presi cura durante tutto l’anno scolastico. Insieme agli insegnanti, abbiamo creato dei cartelloni di benvenuto nel parco e abbiamo pitturato un vecchio muro, rappresentando l’immagine di un fagiolo che innaffia le piantine che abbiamo piantato. L’esperienza è stata ampiamente formativa e ci ha insegnato che l’ambiente va tutelato e che tutti noi, nel nostro piccolo, ci dobbiamo impegnare per garantire alle generazioni future un mondo migliore.


Gli alunni della III A del plesso di Ripi