lunedì 14 maggio 2018

Un giallo ambientato a scuola Il mistero dei ragazzi scomparsi

Era un venerdì come gli altri, ma quel giorno accadde qualcosa di davvero speciale.
Stavamo giocando a pallavolo durante una normale lezione di Scienze motorie, ma stranamente cinque di noi chiesero di andare in bagno scaglionati. Solo alla fine della lezione ci accorgemmo che non erano ancora tornati in palestra e cominciammo ad agitarci per loro. Tornati in classe, notammo che non c’erano più nemmeno i loro zaini e la loro roba.
Chiedemmo allora al collaboratore scolastico se fossero andati a chiamare a casa, ma rispose di non averli visti nemmeno andare in bagno. La prof corse in bagno a controllare per scrupolo, ma niente… allora chiamò noi!
Telefonammo ai genitori di tutti i ragazzi presenti a scuola affinché venissero a riprenderli, così avremmo potuto perquisire la scuola. Facendo indagini più accurate, ci accorgemmo che le finestre dei bagni erano tutte spalancate, così chiedemmo al collaboratore scolastico: “Per caso avete aperto voi qui?”. E lui: “No, le ho chiuse prima che iniziassero le lezioni stamattina!”.
Perplessi continuammo a controllare e ci accorgemmo, grazie a una lente di ingrandimento, che sul water erano presenti impronte di scarpe. Grazie alle polveri per rilevamento digitale, scoprimmo che erano tracce lasciate dai nostri compagni scomparsi. Allora ci venne in mente di annunciare quanto scoperto ai genitori dei ragazzi in questione, e di convocarli urgentemente a scuola. Arrivarono in dieci minuti, credendo che i figli ne avessero combinata un’altra delle loro.
Appena comunicata la scomparsa, rimasero di stucco, stentando a crederci.
Sottoponemmo gli adulti a un interrogatorio, e tutto coincideva: improvvisamente erano scomparsi circa trecento euro da ogni famiglia e dai cassetti erano sparite molte cose. Andammo a controllare la classe, e proprio ai piedi del banco di uno dei ragazzi scomparsi trovammo una maglietta, così la madre: “Questa è una delle sue magliette preferite, ma sono certa che non la indossava stamattina”. Immaginammo dunque che i loro zaini fossero pieni non di libri ma di provviste e cambi di vestiario.
Per quel giorno ne avevamo abbastanza, ma il giorno dopo venimmo a sapere, grazie a una foto postata sui social, che i ragazzi erano stati avvistati tutti assieme al cinema. Allora ci tranquillizzammo: non erano stati rapiti e stavano bene. Allora, controllando i vari social dei nostri compagni, capimmo che il loro intento era quello di passare una notte al cinema. Visto che era ancora mattina, ci precipitammo di corsa lì e, dopo qualche minuto, li trovammo nella sala cinque addormentati sulle poltroncine, nascosti molto bene. Li svegliammo e li portammo dai loro genitori, che erano molto preoccupati.
Tutti hanno potuto tirare un sospiro di sollievo e il caso è stato ancora una volta risolto dalle super-detective della scuola di Ripi.

Sara Agametti ed Elisa Persichilli, II B - Ripi